ULTIME SVOLTE REPRESSIVE del governo italiano

♦ Da quando si è insediato due anni fa, il governo Meloni ha approvato una serie di leggi e decreti per colpire sia la dissidenza interna che alcune categorie di “indesiderabili”, in continuità con i governi che l’hanno preceduto.
Ha cominciato con i “rave party”, per continuare con gli immigrati (cavallo di battaglia, in Italia, sia delle destre che della sinistra liberale, sia di alcune aree grigie delle formazioni post-staliniste), con i giovani delle periferie povere, con i gruppi ecologisti, per finire, recentemente – per mezzo del “decreto agricoltura” – con gli animalisti. In mezzo c’è anche un ennesimo “decreto sicurezza” che, firmato dal consiglio dei ministri nel novembre scorso, attende l’approvazione da parte del parlamento. Quest’ultimo provvedimento, se venisse approvato, porterà – oltre al solito aumento delle pene, delle sanzioni e delle misure di polizia – all’istituzione di nuovi articoli del codice penale, previsti per punire le proteste sia nelle carceri che nei centri di detenzione amministrativa per senza documenti. Anche la solidarietà esternata dall’esterno alle persone recluse che, non di rado, si ribellano e cercano di fuggire, sarà colpita attraverso il nuovo reato di “incitamento alla rivolta”.
Di fronte a questo profluvio di decreti (di cui, dopo questa introduzione, pubblichiamo un riassunto per ricordarci di cosa stiamo parlando), si può provare ad immaginare quale sarà la prossima categoria “indesiderabile” che si proverà a colpire. Continua a leggere ULTIME SVOLTE REPRESSIVE del governo italiano

LA PIENA È PASSATA?

  • Volantino distribuito in piazza a Forlì da alcunx anarchici e anarchiche, mercoledì 17 gennaio, durante il presidio di alcuni comitati degli alluvionati contro la visita di Giorgia Meloni e Ursula Von Der Leyen, ricevute nella sala comunale per una conferenza stampa, in cui hanno promesso l’arrivo dei finanziamenti europei del Pnrr per la pretestuosa “ricostruzione” delle infrastrutture nei territori colpiti dall’alluvione del maggio scorso (teoricamente stiamo parlando di opere di ripristino della viabilità e di cosiddetta “difesa idraulica”). Ore prima a Bologna era stato siglata, a tal proposito, la firma dell’accordo per lo Sviluppo e la coesione tra il governo italiano e la Regione Emilia Romagna, alla presenza del presidente della regione, Stefano Bonaccini. In una piazza forlivese blindata all’inverosimile, transennata da tutte le parti e con un numero spropositato di mezzi antisommossa, celerini e digossini, e di auto blu al seguito del capo del Governo, molti i cori delle persone alluvionate, che aspettano ancora i risarcimenti promessi da maggio dal governo, contro questa ignobile passerella elettorale, il tutto condito con qualche bestemmia in romagnolo. Ad 8 mesi di distanza, nel forlivese e non solo, sono ancora diverse le persone che non possono rientrare nelle loro case, e che sono ospitate da amici o, a spese loro, in qualche camera di albergo. 

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CHE NON ESISTONO POTERI BUONI. Alfredo condannato a morte dallo Stato.

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Venerdì 24 febbraio 2023 c’è stata la decisione della Cassazione: Alfredo Cospito deve rimanere al 41 bis. E deve pagare, come beffa, le spese processuali. In questo modo, rigettando l’istanza di revoca presentata dal suo avvocato, i cinque giudici della Corte di Cassazione hanno condannato Alfredo alla pena di morte, dato che quella della Cassazione era l’ultima possibilità legale di vedere l’annullamento del 41 bis e che il compagno è deciso a proseguire la sua lotta, incominciata il 20 di ottobre con uno sciopero della fame ad oltranza, che ormai dura da oltre quattro mesi, arrivando a perdere circa 50 kg.

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LA STRADA O LA PRIGIONE. Occupazioni sotto attacco in Francia e in Italia.

Negli ultimi mesi, in Francia, il governo liberista del primo ministro Elisabeth Borne e del presidente Emmanuel Macron sta portando un deciso attacco contro le classi subalterne. Diverse sono le leggi con cui sta cercando di intervenire. Una di queste – la legge Kasbarian-Berge1, o legge anti-squatprevede nuove pene per le occupazioni di case (e non solo!), ovvero nuove grane per inquilini morosi, clochard e squatters, ma anche per chi si trova ad operare in contesti di lotta come le occupazioni di fabbriche e scuole.

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