EUROPA GUERRA E NOCIVITÀ.

L’APPROVVIGIONAMENTO DI GAS, TRA POLITICHE ENERGETICO-ECONOMICHE, ESTRATTIVISMO, DANNI ECOLOGICI E LEGAMI CON LA GUERRA. IL CONTESTO IN CUI S’INSERISCE IL RIGASSIFICATORE DI RAVENNA

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IL RIGASSIFICATORE DI RAVENNA
Dopo un iter approvativo accelerato, venerdì 28 febbraio 2025 è arrivata a Ravenna l’enorme nave BW Singapore di Snam, lunga quasi 300 metri e alta 44 (circa un palazzo di dieci piani), che fungerà da rigassificatore off-shore (FSRU, Floating Storage and Regasification Unit).
Ancorata a un basamento a circa 8,5 km dalla costa di Punta Marina (RA), in corrispondenza di un’esistente piattaforma che veniva utilizzata per ricevere le navi petroliere, vi rimarrà per almeno 25 anni. Continua a leggere EUROPA GUERRA E NOCIVITÀ.

CONTRO GUERRA E NOCIVITÀ

SABATO 12 APRILE / RAVENNA / ORE 14.00 /
CONCENTRAMENTO IN PIAZZALE ALDO MORO /

CORTEO NAZIONALE “USCIAMO DALLA CAMERA A GAS”.
CI RITROVEREMO DIETRO LO STRISCIONE “CONTRO GUERRA E NOCIVITÀ”.
Costruiamo assieme uno spezzone libertario, anticapitalista e antimilitarista contro le fonti fossili e il mondo che le necessita, il rigassificatore e la linea adriatica Snam ad esso collegata, la distruzione ambientale e delle altre specie animali, ma soprattutto il legame tra l’approvvigionamento di fonti energetiche e la guerra degli Stati e dei padroni.

12/04 CORTEO A RAVENNA. Spezzone libertario contro guerra e nocività.

SABATO 12 APRILE / RAVENNA / ORE 14.00 /
CONCENTRAMENTO IN PIAZZALE ALDO MORO /

CORTEO NAZIONALE “USCIAMO DALLA CAMERA A GAS”.
CI RITROVEREMO DIETRO LO STRISCIONE “CONTRO GUERRA E NOCIVITÀ”

Brigata Prociona Imola / Collettivo Samara / Csa Capolinea Faenza /
Equal Rights Forlì / Csa Spartaco Ravenna / Piccoli Fuochi Vagabondi / Spazio Libertario “Sole e Baleno” Cesena / Assemblea Anarchica Imolese / Vascello Vegano.

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AL MERCATO DELLE RICONVERSIONI BELLICHE

Nella corsa al riarmo europeo, nella chiave della competizione inter-imperialistica per il dominio dei mercati e la spartizione delle risorse, in un quadro che ha visto mutare gli assetti geopolitici globali, mentre si cerca di abituare l’opinione pubblica al fatto compiuto e cioè che in guerra ci siamo già, anche se i missili ancora non esplodono sulle nostre case, e mentre gli Stati europei, dai Paesi scandinavi alla Francia, forniscono ai loro cittadini i dépliant con le informazioni su cosa fare in caso di conflitto o guerra nucleare, e molte nazioni stanno pensando di accrescere il numero dei loro riservisti e di ricorrere nuovamente alla leva militare, si sta affermando l’idea che anche le aziende in crisi debbano essere riconvertite alla produzione bellica.

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MISTIFICAZIONI IGNOBILI. Nestor Makhno “arruolato” dal nazionalismo ucraino.

Pubblichiamo la versione italiana (traduzione di Lona Lenti) di uno scritto dell’Anarchist Communist Group inglese, dal titolo “Makhno in the service of the Ukrainian war effort”. Questo scritto parla del becero tentativo dei nazionalisti ucraini – e di qualche anarchico caduto con tutti e due i piedi nella retorica patriottica – di appropriarsi della figura del noto anarchico ucraino, facendone addirittura un patriota ucraino ante-litteram. Simili tentativi, tanto assurdi quanto ignobili, vanno denunciati e respinti. Il testo che segue ristabilisce un po’ di chiarezza e restituisce alla figura di Nestor Makhno l’afflato internazionalista che gli è proprio.

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QUANDO LO SVUOTAMENTO DEI CONCETTI PRENDE PIEDE. (Sugli “anarchici” guerrafondai).

Riprendiamo questo scritto di compagn* organizzatori della Fiera del Libro Anarchico di Berlino, che ribadisce nuovamente quella che è la corretta posizione anarchica, che si basa su delle chiare posizioni antimilitariste e al contempo si oppone verso le già notate derive guerrafondaie di ben confusi settori che pur ancora si dichiarano anarchici e/o libertari.

Fonte in tedesco: https://anarchistischebuechermesse.noblogs.org/?p=231


Dato che purtroppo ci troviamo ripetutamente alle prese con gruppi che da presunte posizioni “anarchiche” sostengono la parte ucraina nella guerra tra Russia e Ucraina, e dato che ad aprile è apparso un articolo (When ideology gets in the way of solidarity) in cui ABC-Belarus si stupiva del fatto che li avessimo etichettati come sostenitori della guerra e che quindi non li avessimo invitati alla fiera del libro [ndt. Fiera dell’editoria anarchica di Berlino], ecco alcune parole da parte nostra.

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PAROLE A PROPOSITO. Contro le derive stataliste e militariste

Alcuni testi, provenienti dalla Germania, affrontano la deriva militarista di parte del movimento anarchico del loro paese, soprattutto dopo la chiamata da parte di presunti “anarchici tedeschi”, legati all’Anarchist Black Cross di Dresda, per una manifestazione il 24 febbraio 2024 in solidarietà con l’Ucraina e contro il cessate il fuoco. Li pubblichiamo qui, tradotti dall’italiano (fonte: ilrovescio.info), condividendone lo spirito convintamente internazionalista e disfattista.

QUI IL PDF


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QUI SIAMO NELL’ESERCITO. Una cartografia non esaustiva del supporto europeo e italiano agli anarchici nell’esercito di Kiev

Diffondiamo questo scritto/opuscolo pubblicato su lanemesi.noblogs.org e su altri siti di movimento, poichè ci sembra parte di quell’importante approfondimento che l’antimilitarismo anti-autoritario ha incominciato a fare su quella che anche noi, su questo sito, abbiamo considerato come una pericolosa deriva interventista di parte del movimento anarchico, seppur fortunatamente in Italia limitata a pochi settori, relativa al posizionamento rispetto alla guerra in Ucraina.
Oltre al testo, è possibile scaricare il PDF dell’opuscolo stampabile. 

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SPESE MILITARI ED EXPORT DI ARMI: I NUMERI DELL’ITALIA.

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I conflitti si estendono nel mondo. Gli Stati si riarmano. I diversi contesti geografici e i mari vengono saturati di soldati, cannoni e navi da guerra. Le relazioni internazionali vengono affrontate con un approccio militarista, come vediamo in particolare in Ucraina e nel Medio Oriente (e in molte altre regioni dimenticate). Se le cifre – tra cui quelle che forniamo qui in allegato PDF con questa nostra relazione – ci dicono qualcosa, quel qualcosa non è incoraggiante. La corsa al riarmo mondiale a cui stiamo assistendo assomiglia a quella vista precedentemente alle due Guerre Mondiali. Anche questo certamente non è un buon segnale e ci informa in maniera abbastanza chiara di quale sia la direzione volutamente intrapresa dagli Stati, se non sapremo mettere i proverbiali bastoni tra gli ingranaggi ormai a pieno regime della macchina militare. Perché prima o dopo, è sempre stato così, gli armamenti costruiti dalle aziende belliche e acquistate dagli Stati, oltre che dalle milizie armate che agiscono per procura per conto di questi ultimi, saranno utilizzati per nuove guerre; e il pericolo di una nuova guerra mondiale, a queste velocità militariste, e per il diretto interesse del complesso militare-industriale-finanziario (che drena immense ricchezze dai fondi sociali delle comunità dei paesi che si riarmano, contribuendo così anche alla “guerra interna” alle persone sfruttate), non è più una possibilità remota o una congettura da nerd della geopolitica.

PICCOLI FUOCHI VAGABONDI

SETTIMANA DELL’AZIONE / PRAGA / 20 – 26 MAGGIO 2024 /

Da https://actionweek.noblogs.org/

Dal 20 al 26 maggio 2024, Praga ospiterà la Settimana d’azione, il cui motto è:

“Insieme contro le guerre capitaliste e la pace capitalista.”

Ogni giorno della settimana sarà caratterizzato da un evento diverso. Ci saranno presentazioni, discussioni, raccolte di fondi, proteste e vari tipi di azioni dirette. La fine della settimana sarà poi dedicata a una fiera del libro e a una conferenza internazionalista, in cui cercheremo di passare dalle questioni teoriche al coordinamento di attività concrete contro la guerra.

Il tema generale delle giornate d’azione non è stato scelto a caso. Si tratta di un argomento di importanza globale. Le guerre tra stati che si sono intensificate negli ultimi anni stanno avvicinando l’umanità alla possibilità che scoppi un’altra guerra mondiale. Milioni di persone già vengono sacrificate nelle guerre e la situazione peggiorerà se non ci sarà una risposta adeguata. Pertanto, nello spirito dell’internazionalismo proletario e del disfattismo rivoluzionario, cerchiamo di dare a individui e gruppi di diverse parti del mondo l’opportunità di incontrarsi, associarsi e coordinare i loro sforzi comuni.
La borghesia e i suoi alleati parlano di guerra per trasformarci in carne da cannone o in coloro la cui energia vitale fa girare gli ingranaggi della produzione bellica.

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ANCORA SULLA GUERRA IN UCRAINA. Un nostro articolo tradotto in Francese.

Il collettivo multilingue TŘÍDNÍ VÁLKA # CLASS WAR # GUERRE DE CLASSE che porta avanti un meritorio lavoro di traduzione e diffusione di scritti in difesa del disfattismo rivoluzionario e per l’opposizione alla guerra, ha tradotto in francese il nostro articolo PER RIBADIRE LE NOSTRE IDEE. Ancora sulla guerra ucraina e la deriva militarista di parte del movimento in una versione leggermente ridotta del testo originale in italiano “per andare dritti all’essenziale, cioè la discussione e l’azione pratica del disfattismo rivoluzionario”.
Lo potete trovare
QUI in versione PDF.

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LA GUERRA NON È UNA PARTITA A PALLONE

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Viviamo strani momenti. Mentre i conflitti esplodono o si riacutizzano in diverse parti del mondo, per i soliti interessi economici e di potere, e gli Stati si riarmano per le prossime guerre, c’è chi fa il tifo da casa, come se si trattasse di una partita di calcio da guardare su uno schermo.

Mentre sul fronte interno i governi si preparano alla carneficina sociale che scaturirà dall’economia di guerra e realizzano già oggi, di conseguenza, una serie sterminata di decreti e leggi contro i movimenti, per coprirsi le spalle dalle future proteste, e manganellano chi scende in strada per chiedere il cessate il fuoco (come avvenuto in diversi cortei contro il genocidio in corso a Gaza), c’è chi pensa che sia furbo organizzare iniziative che appoggiano l’uno o l’altro dei giocatori statali sul campo bellico globale. Senza capire che stavolta il campionato non lo vince nessuno, tanto meno i tifosi.

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È USCITO L’OPUSCOLO “Guerra in Ucraina. Il Dibattito in campo anarchico” [Piccoli Fuochi Vagabondi]

É uscito a fine ottobre per Piccoli Fuochi Vagabondi, l’opuscolo “Guerra in Ucraina. Il Dibattito in campo anarchico”, 60 pagine con copertina cartonata. L’opuscolo raggruppa, con piccole modifiche e l’aggiunta di note redazionali, tre articoli scritti per il sito piccolifuochivagabondi.noblogs.org, come parte delle riflessioni seguite all’invasione russa dell’Ucraina del febbraio 2022, soffermandosi volutamente su un particolare aspetto, ossia il posizionamento da parte della sinistra cosiddetta “radicale” dell’Europa orientale ed occidentale e principalmente dell’area riconducibile all’anarchismo internazionale nelle sue plurime forme nel dibattito sul conflitto in corso, cercando di mantenere una posizione chiara e ben delineabile: il rifiuto di questa come di ogni altra guerra e della propaganda militarista.

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SULL’ORLO DEL PRECIPIZIO. Conversazione con l’anarchico israeliano Uri Gordon

Di seguito pubblichiamo la traduzione di questa conversazione online del sito greco Infolibre con l’anarchico israeliano Uri Gordon, sulla situazione attuale in Palestina e Israele.
Una trascrizione in inglese era stata fornita sul sito di Freedom, da successivamente tradotta in Italiano dal sito comunismolibertario.it col titolo “tanta disperazione in questo momento: Intervista con un anarchico israeliano”.
Noi abbiamo preferito rifarci all’originale in greco, poiché Freedom, come del resto dichiarato sul suo sito, ha modificato in parte la traduzione.
Ricordiamo che Uri Gordon è stato uno dei fondatori, tra gli altri, di Dissent! Network, Indymedia, People’s Global Action e Anarchici contro il Muro. È anche l’autore di Anarchy Alive!: Anti-Authoritarian Politics from Practice to Theory.

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