DEMOCRAZIA REALE, libertà impossibile!
Rielaborazione di un testo distribuito in Romagna.
Le ideologie, purtroppo, non sono affatto morte, quantomeno ne persistono due, imperanti e monopolizzanti come poche altre: il dogma democratico e il dogma scientifico.
QUANDO LO SVUOTAMENTO DEI CONCETTI PRENDE PIEDE. (Sugli “anarchici” guerrafondai).
Riprendiamo questo scritto di compagn* organizzatori della Fiera del Libro Anarchico di Berlino, che ribadisce nuovamente quella che è la corretta posizione anarchica, che si basa su delle chiare posizioni antimilitariste e al contempo si oppone verso le già notate derive guerrafondaie di ben confusi settori che pur ancora si dichiarano anarchici e/o libertari.
Fonte in tedesco: https://anarchistischebuechermesse.noblogs.org/?p=231
Dato che purtroppo ci troviamo ripetutamente alle prese con gruppi che da presunte posizioni “anarchiche” sostengono la parte ucraina nella guerra tra Russia e Ucraina, e dato che ad aprile è apparso un articolo (When ideology gets in the way of solidarity) in cui ABC-Belarus si stupiva del fatto che li avessimo etichettati come sostenitori della guerra e che quindi non li avessimo invitati alla fiera del libro [ndt. Fiera dell’editoria anarchica di Berlino], ecco alcune parole da parte nostra.
MAGNIFICHE SORTI E PROGRESSIVE, una proiezione a Forlì.
Segnaliamo che ci sarà questa iniziativa questo 30 ottobre a Forlì, presso il Circolo Asyoli in corso Garibaldi 280.
19:30 Buffet Vegan
20:00 proiezione del documentario “Magnifiche sorti e progressive” (di Todomodo e di e con Renato Curcio; 50 minuti).
Dal panopticon dell’isola di Santo Stefano alla società digitale possiamo immaginare la rete internet come una galera!?
Durante l’iniziativa materiale info e dibattito.
Organizza: Collettivo Samara – Per info: samara@inventati.org
QUANTE ALTRE VOLTE ANCORA!? Di alluvione in alluvione.
Tra sabato 19 ottobre e domenica 20 ottobre 2024 il Bolognese, in Emilia-Romagna, è stato segnato da gravi alluvioni che hanno provocato un morto, 3500 sfollati e 15.000 case senza elettricità. È il quarto disastro (in)naturale in Regione in 18 mesi. Appena un mese prima era toccato alla Romagna di nuovo colpita quando, dopo le pesantissime alluvioni del maggio 2023, il 18 e 19 settembre 2024 diversi paesi situati tra appennino e bassa pianura si erano di nuovo allagati di acqua e fango dopo la tracimazione di fiumi e torrenti, anche qui con migliaia di persone evacuate e in un caso con un paese quasi cancellato dalla toponomastica (la frazione di Traversara, nel comune di Bagnacavallo, dopo la rotta dell’argine del fiume Lamone).
Di fronte all’evidenza incontestabile del fenomeno della modificazione climatica, frutto avvelenato dell’industrialismo e dell’economia capitalista, giova però osservare come questo tema sia preso a pretesto da chi amministra i territori per giustificare la propria manifesta incapacità nel far fronte a questo genere di eventi che ormai imprevisti non sono. Giova ricordare, infatti, che l’Emilia Romagna è tra le regioni più cementificate d’Italia, e che parte di questa edificazione selvaggia interessa spesso e volentieri zone notoriamente a rischio idrogeologico, col risultato dell’impermeabilizzazione di ampie zone abitate. Comuni, Regioni, governo, commissari all’emergenza, tecnici e politici, tutte queste istituzioni che spesso si rimpallano le responsabilità in occasione di eventi simili, non sono certo atte a risolvere il problema, anzi. Gettano solo fumo negli occhi quando si tratta di trovare una soluzione. Che non può essere che una: l’abbandono dell’ideologia sviluppista che crea profitto per i soliti noti, accompagnato dalla diretta presa in carico dei problemi sociali e ambientali da parte delle comunità senza intermediazioni istituzionali, iniziando dall’opposizione alle nocività industriali e alle colate di cemento che gli stessi responsabili cercano di imporci.
Di seguito pubblichiamo un contributo scritto dopo l’ennesima alluvione in Romagna, quella appunto dello scorso settembre. Scritto breve, brevissimo, ma che ha il merito di indicare, rispetto a “Dei” atmosferici giudicati imponderabili e inevitabili, colpevoli che non risiedono in cieli inafferrabili.
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LA SCUOLA VA ALLA GUERRA?! LA SCUOLA È GIÀ GUERRA!
Riceviamo e pubblichiamo il testo di un volantino distribuito nella città di Forlì davanti alle scuole e università durante i primi giorni di ripresa dell’anno scolastico.
Che cosa sia sempre stata e, soprattutto all’oggi, in che cosa consista l’istituzione “Scuola”, l’ha spiegato molto chiaramente quello spregevole boia del Ministro dell’interno, Piantedosi, in una delle sue vomitate mediatiche successive allo stupro di gruppo di Caivano, che un anno fa hanno monopolizzato il discorso televisivo in chiave demonizzazione dei poveri e dei quartieri popolari (invece che parlare del patriarcato e della cultura dello stupro e criminalizzando lx poverx come se la violenza di genere fosse un peccato degli emarginati, con perfetta aria da ricco padrone di schiavi).
In quell’occasione il ministro disse:
“La scuola è il principale presidio dello Stato sui territori”.
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24/25 MAGGI0 2014. Due giorni benefit Cassa Antirepressione Capitano ACAB
Riceviamo e pubblichiamo le info su questa due gg benefit che si terrà il 24 e 25 maggio prossimo, a Imola e Faenza.
24/25 MAGGI0 2014 – 2 GIORNI BENEFIT
PER LA CASSA ANTIREPRESSIONE CAPITANO A.C.A.B.
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ULTIME SVOLTE REPRESSIVE del governo italiano
♦ Da quando si è insediato due anni fa, il governo Meloni ha approvato una serie di leggi e decreti per colpire sia la dissidenza interna che alcune categorie di “indesiderabili”, in continuità con i governi che l’hanno preceduto.
Ha cominciato con i “rave party”, per continuare con gli immigrati (cavallo di battaglia, in Italia, sia delle destre che della sinistra liberale, sia di alcune aree grigie delle formazioni post-staliniste), con i giovani delle periferie povere, con i gruppi ecologisti, per finire, recentemente – per mezzo del “decreto agricoltura” – con gli animalisti. In mezzo c’è anche un ennesimo “decreto sicurezza” che, firmato dal consiglio dei ministri nel novembre scorso, attende l’approvazione da parte del parlamento. Quest’ultimo provvedimento, se venisse approvato, porterà – oltre al solito aumento delle pene, delle sanzioni e delle misure di polizia – all’istituzione di nuovi articoli del codice penale, previsti per punire le proteste sia nelle carceri che nei centri di detenzione amministrativa per senza documenti. Anche la solidarietà esternata dall’esterno alle persone recluse che, non di rado, si ribellano e cercano di fuggire, sarà colpita attraverso il nuovo reato di “incitamento alla rivolta”.
Di fronte a questo profluvio di decreti (di cui, dopo questa introduzione, pubblichiamo un riassunto per ricordarci di cosa stiamo parlando), si può provare ad immaginare quale sarà la prossima categoria “indesiderabile” che si proverà a colpire. Continua a leggere ULTIME SVOLTE REPRESSIVE del governo italiano
[LAMPI] LE RELIGIONI di Bertrand Russel
Lasciando da parte la logica (…) una cosa è chiedersi se una religione è vera, altra se è utile. Io sono fermamente convinto che le religioni, come sono dannose, così sono false. Il danno arrecato da una religione è di due specie: uno dipende dalla natura generica della fede, l'altro dalla natura particolare dei dogmi accettati. Per quanto riguarda la natura della fede, si ritiene virtuoso credere, avere cioè una convinzione che non tentenna di fronte ad evidenze contrarie, e se l’evidenza contraria fa sorgere dubbi, ritenere di doverli sopprimere. (…) La convinzione che è importante credere questo o quello senza ammettere libere indagini, è comune a quasi tutte le religioni, ed ispira tutti i sistemi di educazione statale. Ne consegue che il pensiero dei giovani viene soffocato e indirizzato ad una fanatica ostilità contro coloro che hanno altri fanatismi, e, anche più violentemente, contro coloro che a qualsiasi fanatismo si oppongono. (…) Il mondo che io auspico dovrebbe essere libero da faziose incomprensioni, e consapevole che la felicità per tutti nasce dalla collaborazione e non dalla discordia. (...) Il mondo necessita di menti e di cuori aperti, non di rigidi sistemi, vecchi o nuovi che siano.
Dalla prefazione a “Perché non sono cristiano” (1927, poi 1957)
PRIMO MAGGIO di Leda Rafanelli
Il testo che facciamo seguire, preceduto da una breve presentazione nostra, è disponibile anche in versione opuscolo, ordinabile presso la distribuzione a cui ci appoggiamo. Ricordiamo che i ricavi (di tutto il nostro materiale), tolte le spese, vanno a sostegno della Cassa Antirepressione Capitano A.C.A.B. per compagnx inguaiatx con la legge. Un valido motivo, ci sembra, per ordinare le vostre copie cartacee.
PAROLE A PROPOSITO. Contro le derive stataliste e militariste
Alcuni testi, provenienti dalla Germania, affrontano la deriva militarista di parte del movimento anarchico del loro paese, soprattutto dopo la chiamata da parte di presunti “anarchici tedeschi”, legati all’Anarchist Black Cross di Dresda, per una manifestazione il 24 febbraio 2024 in solidarietà con l’Ucraina e contro il cessate il fuoco. Li pubblichiamo qui, tradotti dall’italiano (fonte: ilrovescio.info), condividendone lo spirito convintamente internazionalista e disfattista.
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QUI SIAMO NELL’ESERCITO. Una cartografia non esaustiva del supporto europeo e italiano agli anarchici nell’esercito di Kiev
Diffondiamo questo scritto/opuscolo pubblicato su lanemesi.noblogs.org e su altri siti di movimento, poichè ci sembra parte di quell’importante approfondimento che l’antimilitarismo anti-autoritario ha incominciato a fare su quella che anche noi, su questo sito, abbiamo considerato come una pericolosa deriva interventista di parte del movimento anarchico, seppur fortunatamente in Italia limitata a pochi settori, relativa al posizionamento rispetto alla guerra in Ucraina.
Oltre al testo, è possibile scaricare il PDF dell’opuscolo stampabile.
FORLì GIOVEDÌ 2 MAGGIO. Serata di approfondimento sulla guerra.
Segnaliamo.
FORLI. GIOVEDÌ 2 MAGGIO, AL CIRCOLO ARCI ASYOLI
(Corso Garibaldi 280) SERATA DI APPROFONDIMENTO SULLA GUERRA.
► Dalle 18:30 momento collettivo di letture scelte antimilitariste e testi sulle guerre in corso (se hai qualcosa da leggere e da condividere portalo e parliamone); troverai anche un banchetto di materiale informativo!
COLLETTIVO SAMARA
Per info: samara@inventati.org
SPESE MILITARI ED EXPORT DI ARMI: I NUMERI DELL’ITALIA.
I conflitti si estendono nel mondo. Gli Stati si riarmano. I diversi contesti geografici e i mari vengono saturati di soldati, cannoni e navi da guerra. Le relazioni internazionali vengono affrontate con un approccio militarista, come vediamo in particolare in Ucraina e nel Medio Oriente (e in molte altre regioni dimenticate). Se le cifre – tra cui quelle che forniamo qui in allegato PDF con questa nostra relazione – ci dicono qualcosa, quel qualcosa non è incoraggiante. La corsa al riarmo mondiale a cui stiamo assistendo assomiglia a quella vista precedentemente alle due Guerre Mondiali. Anche questo certamente non è un buon segnale e ci informa in maniera abbastanza chiara di quale sia la direzione volutamente intrapresa dagli Stati, se non sapremo mettere i proverbiali bastoni tra gli ingranaggi ormai a pieno regime della macchina militare. Perché prima o dopo, è sempre stato così, gli armamenti costruiti dalle aziende belliche e acquistate dagli Stati, oltre che dalle milizie armate che agiscono per procura per conto di questi ultimi, saranno utilizzati per nuove guerre; e il pericolo di una nuova guerra mondiale, a queste velocità militariste, e per il diretto interesse del complesso militare-industriale-finanziario (che drena immense ricchezze dai fondi sociali delle comunità dei paesi che si riarmano, contribuendo così anche alla “guerra interna” alle persone sfruttate), non è più una possibilità remota o una congettura da nerd della geopolitica.
PICCOLI FUOCHI VAGABONDI
PALESTINA. Cronologia delle ingerenze occidentali, della colonizzazione sionista e del conflitto arabo-israeliano
Israele, ad oggi una delle prime 20 potenze militari al mondo (dispone di quasi 4 milioni di soldati, 2,200 carrarmati, 600 aerei da combattimento, missili, droni e tecnologie militari all’avanguardia), si sta rendendo responsabile di migliaia di morti e feriti, di una vera e propria punizione collettiva della popolazione palestinese di Gaza, facendo sviluppare in tutto il mondo boicottaggi, proteste e azioni dirette che vogliono la fine dell’aggressione militare e il disimpegno dai territori ancora occupati dai coloni degli insediamenti abusivi.
Boicottaggi, azioni, blocchi portuali, occupazioni delle università, ecc, sono portati avanti in tutto il mondo anche per ottenere il termine delle collaborazioni che gli Stati, le imprese (per esempio l’italiana Leonardo) e le istituzioni occidentali continuano a mantenere con lo Stato Israeliano.
La Palestina è da sempre crocevia di popolazioni, di incontri, ibridazioni culturali, ma anche di accesi scontri, in cui la religione ha spesso fornito da pretesto. Le popolazioni che vi hanno abitato nei millenni e nei secoli, modificando di volta in volta culture e credo, hanno subito spesso il dominio e le ingerenze di potenze colonizzatrici esterne. L’ultima colonizzazione in ordine di tempo è quella sionista, un movimento nazionalista ebraico che si propone si instaurare il biblico Regno di Israele di 3.000 anni fa. Di seguito pubblichiamo una cronologia di quelle che sono state le ingerenze occidentali in quest’area geografica, le tappe che hanno portato alla colonizzazione sionista della Palestina e i motivi del lungo conflitto arabo-israliano. Sperando che questa cronologia possa essere anche utile strumento di approfondimento per i vari contesti di lotta che si sono sviluppati negli ultimi tempi dopo gli eventi del 7 ottobre 2023 e l’attacco Israeliano sulla Striscia di Gaza.