LA SCUOLA VA ALLA GUERRA?! LA SCUOLA È GIÀ GUERRA!

Riceviamo e pubblichiamo il testo di un volantino distribuito nella città di Forlì davanti alle scuole e università durante i primi giorni di ripresa dell’anno scolastico.

Che cosa sia sempre stata e, soprattutto all’oggi, in che cosa consista l’istituzione “Scuola”, l’ha spiegato molto chiaramente quello spregevole boia del Ministro dell’interno, Piantedosi, in una delle sue vomitate mediatiche successive allo stupro di gruppo di Caivano, che un anno fa hanno monopolizzato il discorso televisivo in chiave demonizzazione dei poveri e dei quartieri popolari (invece che parlare del patriarcato e della cultura dello stupro e criminalizzando lx poverx come se la violenza di genere fosse un peccato degli emarginati, con perfetta aria da ricco padrone di schiavi).
In quell’occasione il ministro disse:
“La scuola è il principale presidio dello Stato sui territori”.
Noi crediamo che, una volta tanto, il Piantedosi abbia detto la verità; non è un caso che, appena finita la carneficina di indigeni del Sud che i Savoia chiamavano “briganti”, in quella che i libri di storia chiamano “unificazione”, il neonato Regno d’Italia si sia impegnato a costruire scuole in ogni dove.
Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani, dicevano.
La scuola, a qualsiasi livello, è uno strumento creato dal potere per inculcare nex proprx sudditx il cancro della sottomissione e dell’autorità; per uniformare cultura e linguaggio (chiamando spregiativamente tutti quelli non ufficiali “dialetti”) e addestrare alla ripetizione, alla pazienza, all’immobilità e alla noia; insomma, quello che ci serve per diventare bravx lavoratorx, bravx cittadinx.
Non c’è nulla di neutrale in quello che si sceglie di insegnare o di non insegnare, così come nel metodo che si utilizza o nel mantra ripetuto allo sfinimento del “a scuola non si fa politica”. Questa frase è squisitamente politica, di una parte politica che vuole le scuole asservite al potere di turno e alla sua narrazione sul mondo, sulla storia, sul potere stesso.
Se la scuola è anche (e ne siamo sicurx, anche se sempre meno) cultura, socialità, scoperta, divertimento, critica, non è certo per volontà dello Stato nè di nessun governo, ma per le lotte che lx studentx e alcunx professorx hanno fatto negli anni che furono (a partire dal famigerato ‘68, ormai trattato come un’epidemia di colera), giocandosi la libertà, in alcuni casi la vita (un esempio vicino: Francesco Lorusso, assassinato dai carabinieri a Bologna).
La scuola è una fucina di ruoli sociali e sempre più si sta perdendo quello scarto di agibilità che faceva delle aule (anche) dei luoghi di sapere e di crescita individuale e collettiva: a scuola come in strada a dominare ora sono la competizione, lo stigma del diverso, la spiata al prof (in strada alla guardia), la performatività, l’isolamento, l’alienazione…
Ogni Stato, alla fine dei conti, è un’organizzazione di guerra: guerra interna contro lx sudditx da sottomettere, ed esterna contro concorrenti potenziali che insidiano il “benessere” e se la scuola è il tassello principale di uno Stato, ecco che dobbiamo riconoscere che la scuola è già per sua natura uno strumetno di guerra, di assedio delle coscienze, di arruolmento comportamentale, emozionale, esperienziale.
E quindi cosa c’è di più logico che riempire scuole e università di generali dell’esercito, di sbirri, carabineri, perquise, cani antidroga, videocamere, multe, tessere elettroniche, stage lavorativi gratuiti (che chiamano senza vergogna “formativi”) al servizio di aziende guerrafondaie come Leonardo-Finmeccanica, esportatrice di morte in tutto il mondo, complice, tra le altre nefandezze, del genocidio in Palestina?!
Così alla prossima guerra della NATO a scuola si griderà “Evviva! Vittoria!” prima di andarsi a far macellare al fronte, per gli interessi dei padroni.

CACCIARE MILITARI, SBIRRI, CARABINIERI DALLE SCUOLE: NON HA NULLA DI BELLO DA INSEGNARE CHI HA DEDICATO LA SUA VITA ALL’OBBEDDIENZA E AL SOPRUSO!!

CACCIARE LE IMPRESE GUERRAFONDAIE CHE ARRUOLANO MANOVALANZA GRATUITA PER UN PROFITTO STRAGISTA!

OCCUPARE LE SCUOLE, FARE DEL TEMPO E DEGLI SPAZI SCOLASTICI DEI VERI LABORATORI PER SCOPRIRE LA NOSTRA SOCIALITÀ SENZA GERARCHIE NÈ DISCRIMINAZIONI, SENZA DENARO, SENZA OBBLIGHI! SCOPRIRE LA SESSUALITÀ LIBERA DA STEREOTIPI E CONDIZIONAMENTI, E IL GIOCO NELLA RIBELLIONE, LA RIBELLIONE DEL GIOCO!

CONTRO OGNI GUERRA DEI PADRONI, CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE STRADE, DELLE AULE, DELLE MENTI!

NON ESISTONO ESERCITI CHE PORTINO LA PACE, COME NON ESISTONO POTERI BUONI!

VIVA LA DISERZIONE!
PER L’ANARCHIA.

    • Collettivo Samara
    • E.R.F.