ULTIME SVOLTE REPRESSIVE del governo italiano

♦ Da quando si è insediato due anni fa, il governo Meloni ha approvato una serie di leggi e decreti per colpire sia la dissidenza interna che alcune categorie di “indesiderabili”, in continuità con i governi che l’hanno preceduto.
Ha cominciato con i “rave party”, per continuare con gli immigrati (cavallo di battaglia, in Italia, sia delle destre che della sinistra liberale, sia di alcune aree grigie delle formazioni post-staliniste), con i giovani delle periferie povere, con i gruppi ecologisti, per finire, recentemente – per mezzo del “decreto agricoltura” – con gli animalisti. In mezzo c’è anche un ennesimo “decreto sicurezza” che, firmato dal consiglio dei ministri nel novembre scorso, attende l’approvazione da parte del parlamento. Quest’ultimo provvedimento, se venisse approvato, porterà – oltre al solito aumento delle pene, delle sanzioni e delle misure di polizia – all’istituzione di nuovi articoli del codice penale, previsti per punire le proteste sia nelle carceri che nei centri di detenzione amministrativa per senza documenti. Anche la solidarietà esternata dall’esterno alle persone recluse che, non di rado, si ribellano e cercano di fuggire, sarà colpita attraverso il nuovo reato di “incitamento alla rivolta”.
Di fronte a questo profluvio di decreti (di cui, dopo questa introduzione, pubblichiamo un riassunto per ricordarci di cosa stiamo parlando), si può provare ad immaginare quale sarà la prossima categoria “indesiderabile” che si proverà a colpire. Continua a leggere ULTIME SVOLTE REPRESSIVE del governo italiano

[LAMPI] LE RELIGIONI di Bertrand Russel

Lasciando da parte la logica (…) una cosa è chiedersi se una religione è vera, altra se è utile. Io sono fermamente convinto che le religioni, come sono dannose, così sono false. Il danno arrecato da una religione è di due specie: uno dipende dalla natura generica della fede, l'altro dalla natura particolare dei dogmi accettati. Per quanto riguarda la natura della fede, si ritiene virtuoso credere, avere cioè una convinzione che non tentenna di fronte ad evidenze contrarie, e se l’evidenza contraria fa sorgere dubbi, ritenere di doverli sopprimere. 
(…) La convinzione che è importante credere questo o quello senza ammettere libere indagini, è comune a quasi tutte le religioni, ed ispira tutti i sistemi di educazione statale. Ne consegue che il pensiero dei giovani viene soffocato e indirizzato ad una fanatica ostilità contro coloro che hanno altri fanatismi, e, anche più violentemente, contro coloro che a qualsiasi fanatismo si oppongono. 
(…) Il mondo che io auspico dovrebbe essere libero da faziose incomprensioni, e consapevole che la felicità per tutti nasce dalla collaborazione e non dalla discordia. 
(...) Il mondo necessita di menti e di cuori aperti, non di rigidi sistemi, vecchi o nuovi che siano.

Dalla prefazione a “Perché non sono cristiano” (1927, poi 1957)

PRIMO MAGGIO di Leda Rafanelli

Il testo che facciamo seguire, preceduto da una breve presentazione nostra, è disponibile anche in versione opuscolo, ordinabile presso la distribuzione a cui ci appoggiamo. Ricordiamo che i ricavi (di tutto il nostro materiale), tolte le spese, vanno a sostegno della Cassa Antirepressione Capitano A.C.A.B. per compagnx inguaiatx con la legge. Un valido motivo, ci sembra, per ordinare le vostre copie cartacee.


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PAROLE A PROPOSITO. Contro le derive stataliste e militariste

Alcuni testi, provenienti dalla Germania, affrontano la deriva militarista di parte del movimento anarchico del loro paese, soprattutto dopo la chiamata da parte di presunti “anarchici tedeschi”, legati all’Anarchist Black Cross di Dresda, per una manifestazione il 24 febbraio 2024 in solidarietà con l’Ucraina e contro il cessate il fuoco. Li pubblichiamo qui, tradotti dall’italiano (fonte: ilrovescio.info), condividendone lo spirito convintamente internazionalista e disfattista.

QUI IL PDF


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QUI SIAMO NELL’ESERCITO. Una cartografia non esaustiva del supporto europeo e italiano agli anarchici nell’esercito di Kiev

Diffondiamo questo scritto/opuscolo pubblicato su lanemesi.noblogs.org e su altri siti di movimento, poichè ci sembra parte di quell’importante approfondimento che l’antimilitarismo anti-autoritario ha incominciato a fare su quella che anche noi, su questo sito, abbiamo considerato come una pericolosa deriva interventista di parte del movimento anarchico, seppur fortunatamente in Italia limitata a pochi settori, relativa al posizionamento rispetto alla guerra in Ucraina.
Oltre al testo, è possibile scaricare il PDF dell’opuscolo stampabile. 

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FORLì GIOVEDÌ 2 MAGGIO. Serata di approfondimento sulla guerra.

Segnaliamo.


FORLI. GIOVEDÌ 2 MAGGIO, AL CIRCOLO ARCI ASYOLI
(Corso Garibaldi 280) SERATA DI APPROFONDIMENTO SULLA GUERRA.

► Dalle 18:30 momento collettivo di letture scelte antimilitariste e testi sulle guerre in corso (se hai qualcosa da leggere e da condividere portalo e parliamone); troverai anche un banchetto di materiale informativo!

COLLETTIVO SAMARA
Per info: samara@inventati.org

SPESE MILITARI ED EXPORT DI ARMI: I NUMERI DELL’ITALIA.

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I conflitti si estendono nel mondo. Gli Stati si riarmano. I diversi contesti geografici e i mari vengono saturati di soldati, cannoni e navi da guerra. Le relazioni internazionali vengono affrontate con un approccio militarista, come vediamo in particolare in Ucraina e nel Medio Oriente (e in molte altre regioni dimenticate). Se le cifre – tra cui quelle che forniamo qui in allegato PDF con questa nostra relazione – ci dicono qualcosa, quel qualcosa non è incoraggiante. La corsa al riarmo mondiale a cui stiamo assistendo assomiglia a quella vista precedentemente alle due Guerre Mondiali. Anche questo certamente non è un buon segnale e ci informa in maniera abbastanza chiara di quale sia la direzione volutamente intrapresa dagli Stati, se non sapremo mettere i proverbiali bastoni tra gli ingranaggi ormai a pieno regime della macchina militare. Perché prima o dopo, è sempre stato così, gli armamenti costruiti dalle aziende belliche e acquistate dagli Stati, oltre che dalle milizie armate che agiscono per procura per conto di questi ultimi, saranno utilizzati per nuove guerre; e il pericolo di una nuova guerra mondiale, a queste velocità militariste, e per il diretto interesse del complesso militare-industriale-finanziario (che drena immense ricchezze dai fondi sociali delle comunità dei paesi che si riarmano, contribuendo così anche alla “guerra interna” alle persone sfruttate), non è più una possibilità remota o una congettura da nerd della geopolitica.

PICCOLI FUOCHI VAGABONDI

PALESTINA. Cronologia delle ingerenze occidentali, della colonizzazione sionista e del conflitto arabo-israeliano

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Israele, ad oggi una delle prime 20 potenze militari al mondo (dispone di quasi 4 milioni di soldati, 2,200 carrarmati, 600 aerei da combattimento, missili, droni e tecnologie militari all’avanguardia), si sta rendendo responsabile di migliaia di morti e feriti, di una vera e propria punizione collettiva della popolazione palestinese di Gaza, facendo sviluppare in tutto il mondo boicottaggi, proteste e azioni dirette che vogliono la fine dell’aggressione militare e il disimpegno dai territori ancora occupati dai coloni degli insediamenti abusivi.
Boicottaggi, azioni, blocchi portuali, occupazioni delle università, ecc, sono portati avanti in tutto il mondo anche per ottenere il termine delle collaborazioni che gli Stati, le imprese (per esempio l’italiana Leonardo) e le istituzioni occidentali continuano a mantenere con lo Stato Israeliano.
La Palestina è da sempre crocevia di popolazioni, di incontri, ibridazioni culturali, ma anche di accesi scontri, in cui la religione ha spesso fornito da pretesto. Le popolazioni che vi hanno abitato nei millenni e nei secoli, modificando di volta in volta culture e credo, hanno subito spesso il dominio e le ingerenze di potenze colonizzatrici esterne. L’ultima colonizzazione in ordine di tempo è quella sionista, un movimento nazionalista ebraico che si propone si instaurare il biblico Regno di Israele di 3.000 anni fa. Di seguito pubblichiamo una cronologia di quelle che sono state le ingerenze occidentali in quest’area geografica, le tappe che hanno portato alla colonizzazione sionista della Palestina e i motivi del lungo conflitto arabo-israliano. Sperando che questa cronologia possa essere anche utile strumento di approfondimento per i vari contesti di lotta che si sono sviluppati negli ultimi tempi dopo gli eventi del 7 ottobre 2023 e l’attacco Israeliano sulla Striscia di Gaza.

 

 

LO STATO SIONISTA D’ISRAELE È L’OPPRESSORE. Considerazioni scritte per la serata di approfondimento del 11 aprile 2024 a Forlì

Rendiamo qui disponibile un testo scritto dal Collettivo Samara di Forlì per la serata di approfondimento sulla palestina che si è tenuta Giovedì 10 Aprile nella cittadina romagnola.

Scarica il testo in PDF


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FORLì GIOVEDÌ 11 APRILE. Serata di approfondimento sulla Palestina

Ci fa piacere condividere questa iniziativa che si terrà giovedì 11 aprile 2024 a Forlì, organizzata dal Collettivo Samara in solidarietà alla popolazione palestinese.


GIOVEDÌ 11 APRILE, SERATA DI APPROFONDIMENTO SULLA PALESTINA.
Presso il Circolo ARCI Asyoli, corso Garibaldi 280, a Forlì.

Dalle 18:30 momento collettivo con letture di testi scelti
(se hai qualcosa da leggere e condividere assieme portalo)
A seguire proiezione del documentario “RESISTANCE CLIMBING”.
Di Andrew Bisharat / Durata: 40 min.
Nella Cisgiordania dilaniata da uno stato continuo di guerra, lo scrittore e alpinista statunitense-palestinese Andrew Bisharat scopre assieme a un gruppo eterogeneo di scalatori un ritrovato senso di comunità, di resistenza rispetto alla dura realtà e di riscatto, grazie all’arrampicata.

Durante l’iniziativa troverai anche un banchetto con materiale informativo.

COLLETTIVO SAMARA. PER INFO: samara@inventati.org

(di seguito la locandina dell’iniziativa)

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SETTIMANA DELL’AZIONE / PRAGA / 20 – 26 MAGGIO 2024 /

Da https://actionweek.noblogs.org/

Dal 20 al 26 maggio 2024, Praga ospiterà la Settimana d’azione, il cui motto è:

“Insieme contro le guerre capitaliste e la pace capitalista.”

Ogni giorno della settimana sarà caratterizzato da un evento diverso. Ci saranno presentazioni, discussioni, raccolte di fondi, proteste e vari tipi di azioni dirette. La fine della settimana sarà poi dedicata a una fiera del libro e a una conferenza internazionalista, in cui cercheremo di passare dalle questioni teoriche al coordinamento di attività concrete contro la guerra.

Il tema generale delle giornate d’azione non è stato scelto a caso. Si tratta di un argomento di importanza globale. Le guerre tra stati che si sono intensificate negli ultimi anni stanno avvicinando l’umanità alla possibilità che scoppi un’altra guerra mondiale. Milioni di persone già vengono sacrificate nelle guerre e la situazione peggiorerà se non ci sarà una risposta adeguata. Pertanto, nello spirito dell’internazionalismo proletario e del disfattismo rivoluzionario, cerchiamo di dare a individui e gruppi di diverse parti del mondo l’opportunità di incontrarsi, associarsi e coordinare i loro sforzi comuni.
La borghesia e i suoi alleati parlano di guerra per trasformarci in carne da cannone o in coloro la cui energia vitale fa girare gli ingranaggi della produzione bellica.

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ANCORA SULLA GUERRA IN UCRAINA. Un nostro articolo tradotto in Francese.

Il collettivo multilingue TŘÍDNÍ VÁLKA # CLASS WAR # GUERRE DE CLASSE che porta avanti un meritorio lavoro di traduzione e diffusione di scritti in difesa del disfattismo rivoluzionario e per l’opposizione alla guerra, ha tradotto in francese il nostro articolo PER RIBADIRE LE NOSTRE IDEE. Ancora sulla guerra ucraina e la deriva militarista di parte del movimento in una versione leggermente ridotta del testo originale in italiano “per andare dritti all’essenziale, cioè la discussione e l’azione pratica del disfattismo rivoluzionario”.
Lo potete trovare
QUI in versione PDF.

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LA GUERRA NON È UNA PARTITA A PALLONE

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Viviamo strani momenti. Mentre i conflitti esplodono o si riacutizzano in diverse parti del mondo, per i soliti interessi economici e di potere, e gli Stati si riarmano per le prossime guerre, c’è chi fa il tifo da casa, come se si trattasse di una partita di calcio da guardare su uno schermo.

Mentre sul fronte interno i governi si preparano alla carneficina sociale che scaturirà dall’economia di guerra e realizzano già oggi, di conseguenza, una serie sterminata di decreti e leggi contro i movimenti, per coprirsi le spalle dalle future proteste, e manganellano chi scende in strada per chiedere il cessate il fuoco (come avvenuto in diversi cortei contro il genocidio in corso a Gaza), c’è chi pensa che sia furbo organizzare iniziative che appoggiano l’uno o l’altro dei giocatori statali sul campo bellico globale. Senza capire che stavolta il campionato non lo vince nessuno, tanto meno i tifosi.

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PICCOLI FUOCHI VAGABONDI Letture contro la repressione

Le poche entrate delle (auto)pubblicazioni di Piccoli Fuochi Vagabondi non servono per fare le vacanze su isole assolate con drink da 20 euro in mano, ma per dare questa mano a quelle compagne e compagni che sono incappati nelle maglie della repressione statale.
Per questo abbiamo deciso fin dall’inizio di lasciare quanto più possibile, tolte le spese di carta, inchiostro e spedizioni, il ricavato delle vendite a sostegno della Cassa Antirepressione Capitano A.C.A.B., una cassa nata qualche anno fa dalle parti della Romagna per compagne e compagni inguaiatx con la legge.

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