Da Ilrovescio – Forlì, sabato 8 febbraio 2025, ore 16.00, piazza Saffi angolo Corso Diaz: un presidio itinerante contro il DDL 1660. Di seguito il testo del comunicato.
UN VERO E PROPRIO CAPPIO INTORNO AL COLLO!
Contro lo stato di polizia e il DDL1660.
Partiamo da una convinzione: l’Italia è già uno stato di polizia! La quantità e pervasività di corpi armati, controlli, telecamere e soprattutto la gestione poliziesca di qualsiasi aspetto della vita sociale (dai “rave party” alle manifestazioni politiche trattate come questione di ordine pubblico), fanno di questo Stato un esempio securitario invidiato dai governi di tutto il nord globale.
Non è soltanto il fatto che poliziotti, carabinieri e militari siano sempre più intoccabili dal punto di vista legale (e se ammazzano un 17enne speronandogli lo scooter diventano loro le vittime!) ma è la mentalità stessa che si è ormai imposta che proibisce ogni slancio vitale, ogni insubordinazione, ogni creatività. Questa è la repressione: imporre la tristezza della sopravvivenza col ricatto della legge e del manganello.
Siamo anarchicx e crediamo che ci si possa benissimo accordare tra simili, sena capi e senza Stati, perciò ogni legge imposta dall’alto è un sopruso per noi, ma il DDL1660 – così come la proposta dello “scudo penale” per le forze dell’ordine accusate di reati (in pratica l’impunità, ora dichiarata) – vuole sancire EFFETTIVAMENTE lo stato di polizia (che sia quello di mussoliniana memoria o se preferite dei colonnelli in Grecia, dei generali in Sud America o della Russia di Stalin).
CRIMINALIZZAZIONE della protesta pacifica (perfino lo sciopero della fame in carcere), aumento delle pene per blocco stradale (per esempio un picchetto di lavoratori in sciopero), carcere per chi possiede scritti che trattino di tecniche di sabotaggio (per esempio TUTTA la letteratura sulla guerra partigiana), detenzione per le madri incinte o con figli piccoli, estensione del DASPO Urbano (inaugurata nel capodanno 2024/2025 con le zone rosse in varie città italiane), possibilità di detenere armi da fuoco fuori servizio per le forze dell’ordine, impunibilità per gli appartenenti ai servizi segreti che compiono o dirigono atti di terrorismo e stragi …sono solo alcuni degli aspetti che rendono questa legge così pericolosa.
SCENDERE IN STRADA NON PER CHIEDERE AI NOSTRI OPPRESSORI DI RIVEDERE LA LORO LEGGE: NON ABBIAMO NULLA DA CHIEDERE A CHI CI COMANDA, MA PER RISCOPRIRE LA FORZA DELL’UNIONE NELLA LOTTA E LA BELLEZZA DELLO STARE ASSIEME PER UN IDEALE: LA LIBERTÀ.
SCENDERE IN STRADA PERCHÉ LE STRADE NON SIANO SOLO DI CHI SORVEGLIA, PUNISCE O DI CHI COMPRA E PUBBLICIZZA, MA ANCHE DI CHI HA SOGNI E RIVENDICAZIONI, PRIMA TRA TUTTE UNA VITA PIÙ DEGNA DI ESSERE VISSUTA!