Nella giornata di mobilitazione generale del sindacalismo di base contro le politiche del governo, l’11 otrtobre, c’è chi ha preferito farsi le foto con lo stesso presidente del consiglio Draghi piuttosto che aderire allo sciopero che ha visto più di un milione di lavoratrici e lavoratori scendere in strada nelle varie città
Così mentre con scioperi e manifestazioni venivano indicate chiaramente quelle che sono le responsabilità del governo Draghi per la crisi attuale fatta pagare sulla pelle degli strati proletari (rincari delle bollette, sblocco degli sfratti e dei licenziamenti, introduzione del green pass discriminatorio nel mondo del lavoro, tanto per dirne alcune) nella sede nazionale di Roma della Cgil il famoso banchiere ed ex direttore della BCE, sfruttando il pretesto di portare la solidarietà del governo alla Cgil per l’assalto fascista di due giorni prima (di quei fascisti da sempre utili idioti del sistema), veniva accolto da Maurizio Landini con tutti gli onori e riceveva uno stretto e caloroso abbraccio, ad uso dei fotografi, tanto per ribadire a tutti quanti quali sono i rapporti del maggior sindacato confederale col governo in carica.
Un abbraccio con il massacratore sociale Draghi, l’affossatore della Grecia ai tempi della sua presidenza alla Bce, quel Draghi che sta pensando ad una stretta repressiva sui cortei spaventato da un autunno che si potrebbe preannunciare caldo, ovvero una limitazione per le manifestazioni che sarà l’ennesima porcata dopo l’introduzione del lasciapassare sanitario nel mondo del lavoro (che farà si che circa 3 o 4 milioni di lavoratrici e lavoratori potrebbero rimanere senza stipendio a partire dal 15 ottobre).
Certe foto parlano più di mille parole. E rimangono, come memoria indelebile.