DEMOCRAZIA REALE, libertà impossibile!

Rielaborazione di un testo distribuito in Romagna.

Le ideologie, purtroppo, non sono affatto morte, quantomeno ne persistono due, imperanti e monopolizzanti come poche altre: il dogma democratico e il dogma scientifico.

In una narrazione bugiarda e strumentale la democrazia rappresentativa ci viene venduta – letteralmente! – come l’aspirazione massima dei popoli (e dell’individuo) alla libertà.
Benché “guerre umanitarie”, lager per migranti, estrattivismo, colonialismo, repressione poliziesca, controllo sociale capillare, disastri ecologici, tribunali come plotoni d’esecuzione contro emarginatx e ribelli, massacri di animali, sfruttamento lavorativo e oppressione di genere (e un lungo e tremendo “eccetera”…) siano lì a dimostrarci il contrario, il dogma della democrazia rappresentativa ci insegna, fin dalla culla, che dobbiamo schierarci con essa, che è la sola forma di governo logicamente votata alla salvezza dell’umanità. Ci permettiamo di dissentire!
Non esistono governi che possano liberare l’umanità dall’oppressione, proprio perché le comunità e gli individui umani sono oppressi dal governo! Qualunque forma esso assuma.

E in un mondo sempre più “tecnico”, dove scienziati, programmatori, tecnocrati e mecenati del settore dell’hi-tech, del digitale e dell’intelligenza artificiale (vedi Elon Musk) stanno affiancando e/o sostituendo i politici tradizionali, il virus dell’obbedienza al dogma scientifico ci viene inoculato da tutte le parti, come un vaccino contro l’irrazionale. Volere la libertà senza compromessi è folle, volere un mondo senza frontiere né galere – reali o digitali che siano – è illogico, desiderare corpi e menti capaci di esprimersi senza imposizioni è pazzia.
Scienza e democrazia, così concepite, sono due teste di un’idra sanguinaria: Israele col suo colonialismo genocidiario hi-tech nei confronti delle vicine popolazioni (Palestina, Libano…), e con la sua avanzata fase di “carcerazione” militarista della società, ne è un esempio lampante.

Crediamo che si debba sconfiggere radicalmente in noi l’idea che “democratico” e “scientifico” siano sinonimo di “libero” e “oggettivo”.