Riceviamo e pubblichiamo.
Venerdì 18 aprile ci siamo ritrovati alle 18.00 davanti al McDonald’s di viale Bologna 74 a Forlì con bici, cartelli, fischietti, per una biciclettata/critical mass contro quelli che sono alcuni dei simboli della complicità con l’apartheid israeliano e col genocidio in corso a Gaza, per poi muoverci caotiche e caotici nella città.
Di fronte alle atrocità commesse nei confronti della popolazione palestinese, come abbiamo scritto sul volantino distribuito nell’occasione, ogni gesto è davvero troppo poco. Ma abbiamo voluto arrecare un po’ di fastidio a chi si arricchisce anche sul sangue palestinese, come McDonald’s, Re/Max o AXA.
MCDONALD’S non è solo l’emblema della multinazionale che uccide animali, distrugge il pianeta e sfrutta chi lavora. Una campagna mondiale di boicottaggio contro McDonald’s è iniziata quando il suo franchise israeliano ha regalato pasti e bevande al personale militare israeliano mentre era in corso il massacro nella Striscia di Gaza, promuovendo questa forma di complicità provocatoria e razzista sui propri canali social.
RE/MAX, multinazionale americana leader nel mercato immobiliare, commercializza e vende proprietà nelle colonie israeliane illegali costruite su terre palestinesi rubate, consentendo così la colonizzazione di Israele della Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est.
AXA Il gigante assicurativo francese detiene 150,43 milioni di dollari in azioni e obbligazioni di undici società che hanno inviato armi in Israele durante il genocidio a Gaza. Si tratta di Rolls-Royce, GE Aerospace (ex General Electric), Honeywell Technologies, Textron, Boeing, Lockheed Martin, General Dynamics, Northrop Grumman, RTX (ex Raytheon Technologies), L3Harris Technologies e BAE Systems. Le armi di queste aziende sono servite per commettere omicidi di massa e bombardamenti. AXA un tempo investiva anche nelle banche israeliane che finanziavano i massacri dell’esercito (IDF), da cui ha disinvestito nel 2024 a seguito dell’intensificarsi del boicottaggio internazionale.
Abbiamo fatto tappa davanti ad ognuna di queste aziende, lanciando slogan e volantini e lasciando alcuni striscioni per ricordare le loro responsabilità, indicando il boicottaggio come strumento di pressione perché cessino la loro collaborazione con uno Stato che si sta macchiando di atti disumani.
La risposta dei passanti, degli automobilisti, delle persone affacciate ai balconi e alle finestre è stata calorosa, con saluti e grida di incoraggiamento. Dimostrazione che la questione è ben sentita e compresa da molte persone, al contrario del governo italiano che continua la sua personale cooperazione con l’assassinio in corso, attraverso gli accordi commerciali, tecnologici e accademici, gli appoggi militari e la compravendita delle armi con Israele.
Ogni individuo, solo o in gruppo, può agire per ostacolare il genocidio colpendo i responsabili.
Per maggiori info sulle campagne di boicottaggio:
https://bdsmovement.net oppure https://bdsitalia.org/
Collettivo Samara
