GUERRA CIVILE. Una presentazione allo Spazio “Sole e Baleno”.

Riceviamo e pubblichiamo.

Venerdì 21 Febbraio 2025 allo Spazio Libertario “Sole e Baleno”, via Sobborgo Valzania 27, Cesena (zona Porta Santi)
* Ore 19.30 Cena Vegana * Ore 20.30 Presentazione del libro:
GUERRA CIVILE, BOLOGNA DAL PRIMO DOPOGUERRA ALLA MARCIA SU ROMA 1919 – 1922”; (Zeroincondotta Edizioni, 2024). Ne parleremo assieme agli autori Antonio Senta e Rodolfo Vittori.

Tra il 1919 e l’arrivo al potere del fascismo, in Italia si susseguirono dure lotte e scioperi, a cui il movimento anarchico partecipò da protagonista. La risposta delle istituzioni liberali e dei possidenti – miranti a debellare ogni possibilità di cambiamento sociale – fu, oltre agli eccidi operai commessi dalle forze regolari, dare un appoggio palese ai gruppi nazionalisti e fascisti, ricorrendo a quella che l’anarchico Luigi Fabbri descrisse come la tattica della “controrivoluzione preventiva”.

Il libro di Senta e Vittori è una ricerca storica eccezionale che si basa su diverse fonti, alcune delle quali inedite, e che ci restituisce, a partire da una delle aree maggiormente coinvolte – e cioè la provincia bolognese –, il senso e il contesto di quella che fu una vera e propria guerra civile tra gruppi nazionalisti/fascisti e le organizzazioni del movimento operaio, e questo già all’indomani della vittoria italiana nel primo conflitto mondiale.

Emerge il tema della violenza fascista, la cui portata risulta ancora maggiore di quanto messo in evidenza dalla storiografia precedente (le statistiche riportate su morti e feriti sono impressionanti). Appare chiara la compiacenza delle istituzioni liberali nei confronti dello squadrismo, in un quadro in cui le eccezioni confermano una regola generale di tolleranza verso le camicie nere.
Oggi, nel momento in cui una nuova “controrivoluzione preventiva” si sta affinando contro il dissenso interno alle politiche di guerra e all’impoverimento sociale che ne deriva, attraverso ennesimi dispositivi di legge (di cui il DDL 1660 è solo l’aspetto più evidente) e con uno sdoganamento di vecchi e nuovi fascisti, è importante conoscere gli episodi documentati di quella che fu la reale espansione del fascismo.

Merito di questo libro è di offrire una ricognizione su aspetti anche poco noti di questo scontro di classe, con ampio risalto al territorio bolognese confinante con la Romagna, come l’imolese e il molinellese. Le violenze dei fascisti, complici le divisioni nel campo rivoluzionario, si indirizzarono infatti là dove il movimento proletario era più forte, come nelle campagne della pianura padana, attraverso le aggressioni e lo smantellamento sistematico di leghe di resistenza e bracciantato conflittuale, la distruzione di case del popolo, sedi, circoli, tipografie, osterie e cooperative, e l’eliminazione fisica degli attivisti sindacali e politici più in vista. 
Questo mentre gli appelli degli anarchici alla resistenza armata unitaria cadevano nel vuoto e i dirigenti socialisti sceglievano una strategia suicida nonviolenta e legalitaria. In questo modo la provincia bolognese divenne, assieme ad altre zone della pianura padana, il punto di partenza dal quale il fascismo poté dilagare nel resto d’Italia.

PER INFO
https://spazio-solebaleno.noblogs.org