Riceviamo e pubblichiamo.
Domenica 13 aprile abbiamo deciso di andare sotto quell’abominevole struttura che è il carcere della Rocca a Forlì, per rompere uno dei meccanismi chiave della prigionia, cioè l’isolamento di chi è ingabbiatx.
Il governo Meloni, come tutti quelli che l’hanno preceduto, considera le persone detenute degli scarti umani da eliminare.
I carceri sono delle strutture di annientamento dove anche le basilari libertà dell’individuo vengono calpestate.
La pioggia non ci ha fermato e abbiamo portato i nostri contenuti e la nostra solidarietà di fronte a questa struttura che divora carne umana di proletari e proletarie. Da dentro quelle mura ci é giunta la voce e il saluto dei reclusi e delle recluse. Un grido si udiva sopra gli altri: LIBERTÀ!
Continua a leggere AL FIANCO DI CHI SI RIBELLA. In carcere, in strada, nei Cpr, in Palestina.