FORLÌ 27/03 Presentazione di Iris Versari, Una Biografia Partigiana

Giovedì 27 Marzo 2025, presso Circolo Arci Asyoli,
Corso Garibaldi 280, Forlì.

* Ore 19.30: Cena Vegan
* Ore 20.30: Presentazione del Libro
IRIS VERSARI, UNA BIOGRAFIA PARTIGIANA
Ne parleremo assieme all’autrice, Sandra Bellini

Iris Versari è nota come la compagna del famoso partigiano Silvio Corbari, animatore dell’omonima banda che lottò contro i nazifascisti dalla montagna alla pianura tra forlivese e ravennate, con azioni e beffe storiche di grande successo. Ma Iris era molto di più che la semplice amante di un partigiano: era anch’essa una coraggiosa combattente e partecipò ad innumerevoli azioni. Fuori dai miti e dagli stereotipi (anche quelli di genere), Sandra Bellini ricostruisce la biografia dell’unica donna in una banda al maschile, morta giovanissima dopo aver dedicato la sua vita alla lotta armata antifascista. Un libro con una narrazione incisiva, pur partendo da una minuziosa ricostruzione storica, che restituisce a Iris Versari la voce e il posto che le spetta all’interno della Storia.

  • Durante la serata troverai anche un banchetto di materiale informativo.

Collettivo Samara / samara[at]inventati.org

GUERRA CIVILE. Una presentazione allo Spazio “Sole e Baleno”.

Riceviamo e pubblichiamo.

Venerdì 21 Febbraio 2025 allo Spazio Libertario “Sole e Baleno”, via Sobborgo Valzania 27, Cesena (zona Porta Santi)
* Ore 19.30 Cena Vegana * Ore 20.30 Presentazione del libro:
GUERRA CIVILE, BOLOGNA DAL PRIMO DOPOGUERRA ALLA MARCIA SU ROMA 1919 – 1922”; (Zeroincondotta Edizioni, 2024). Ne parleremo assieme agli autori Antonio Senta e Rodolfo Vittori.

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50 ANNI DALLA RIVOLTA DEL POLITECNICO AD ATENE. Testo dell’occupazione di Evangelismos

Questo novembre è il 50mo anniversario della rivolta studentesca del Politecnico di Atene contro la dittatura fascista dei Colonnelli in Grecia, salita al potere con un colpo di Stato nel 1967, sostenuto dagli Stati Uniti. Il 14 novembre del 1973 gli studenti del Politecnico, molti di cui anarchici, entrarono in sciopero e occuparono la facoltà. L’occupazione seguiva di alcuni mesi (febbraio 1973) lo sciopero degli studenti di legge che avevano occupato la loro facoltà ed erano stati brutalmente sgomberati da polizia ed esercito. L’occupazione colse impreparato l’apparato repressivo del regime che non riuscì ad intervenire immediatamente anche grazie alla solidarietà che gli studenti ottennero; infatti, da subito, migliaia di lavoratori, studenti medi e universitari di altre facoltà accorsero al Politecnico occupato. Durante le giornate del 14, del 15 e del 16 continuarono a susseguirsi assemblee, iniziative, venne attivata una stazione radio che trasmetteva in tutta la zona di Atene, vennero barricati gli ingressi dell’università. Il governo impose la legge marziale e sospese la fornitura di energia elettrica a tutta la città (eccetto il Politecnico che era dotato di generatori di emergenza subito messi in funzione dagli studenti). Queste prime risposte non riuscirono a spegnere la protesta che anzi crebbe di intensità e partecipazione tanto da spingere il governo a far circondare dall’esercito l’intero quartiere di Atene, Exarchia, e il Politecnico in modo da fermare l’afflusso di gente. Alle 3 del mattino del 17 novembre un carro armato sfondò l’ingresso principale della facoltà facendo entrare i soldati nel cortile che trovarono gli studenti determinati a non cedere in alcun modo. All’interno dell’università la repressione fu brutale, arrivando fino a giustiziare con un colpo di pistola alla nuca uno studente, Michael Mirogiannis, di 19 anni. Contemporaneamente allo sgombero, trasmesso in diretta dalla radio del politecnico, gli studenti e gli operai attaccarono l’esercito nel resto della città, le barricate si moltiplicarono, in molti zone della città le forze repressive furono messe in seria difficoltà. La risposta del governo fu anche in questo caso estremamente brutale, furono 42 i morti durante lo sgombero e i successivi scontri (tra cui anche un bambino di 5 anni ucciso da un colpo di fucile di un soldato durante i rastrellamenti di un quartiere popolare di Atene) e centinaia i feriti.
La rivolta è generalmente considerata come l’atto che segnò l’inizio della fine del regime militare, destinato a cadere pochi mesi dopo, nel 1974. La rivolta pose anche fine al tentativo di “liberalizzazione” del regime militare. Il 17 novembre è attualmente festività per tutti gli istituti scolastici in Grecia e occasione di lotta per i movimenti anarchici. A seguire pubblichiamo un contributo da parte dell’occupazione di Evangelismos (Heraclion) che mette in relazione le lotte e gli aspetti della società greca di ieri e di oggi. Aspetti odierni che in maniera similare potremmo adattare alla situazione italiana.

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Solidarietà alle persone condannate per l’opposizione all’apertura di una sede fascista a Cesena

Solidarietà con le persone condannate per l’opposizione all’apertura di una sede fascista a Cesena(*)

Le recenti condanne di quattro persone da parte del tribunale di Forlì, per via delle opposizioni di qualche anno fa all’apertura di una sede di Casapound a Cesena nel gennaio 2018, meritano secondo chi scrive una riflessione. Se non altro perché tali condanne arrivano dopo che a Cesena si sviluppò un’interessante mobilitazione contro quella presenza, espressa mediante un’assemblea aperta, iniziative di piazza e allargandosi poi ad altri campi d’intervento; condanne che arrivano alla fine di una serie di presidi solidali davanti al tribunale in occasione delle varie udienze del processo e con accuse che definire traballanti è davvero un eufemismo.

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Fascisti utili idioti del sistema. Sull’assalto alla sede della Cgil il 9 ottobre a Roma.

A due giorni dallo sciopero generale di 24 ore di tutto il sindacalismo di base dell’11 ottobre (cosa che non avveniva da anni) succede che a Roma sabato 9 ottobre un branco di fascisti strumentalizzando il giusto malcontento di lavoratrici, lavoratori e persone comuni (le più varie) nei confronti dell’introduzione di uno strumento che non è né di cura, né di prevenzione ma che estende il controllo digitale sui luoghi di lavoro e nelle università (e domani sulla società intera) ad uso dei datori e dei padroni (stiamo parlando del green pass), vadano ad assaltare una sede di un sindacato (stiamo parlando della sede romana della Cgil).